Quando sento dire “almeno ci siamo tolti un pensiero” sto male.
Tra poco ti spiego quando accade, prima però voglio condividere un paio di riflessioni su ciò che succede abitualmente quando un parente ci lascia una casa in eredità.
Personalmente mi piace sentire la storia di abitazioni che passano di padre in figlio o che restano all’interno del nucleo familiare, ma accade sempre meno frequentemente.
Forse il nostro stile di vita è cambiato, forse il lavoro ci porta ad essere sempre meno radicati ai nostri luoghi di origine, ma fatto sta che quando si eredita una casa, venderla sembra essere la scelta più diffusa.
Sulla carta è tutto semplice perché la casa è vuota, pronta per essere venduta, e noi non dobbiamo far coincidere i tempi con altri eventi – come quando si vende una casa per comprarne un’altra.
Eppure, è in situazioni come questa che anche le persone più determinate si ritrovano sfinite e sopraffatte dagli eventi.
Spesso l’erede non è una sola persona e qui si aprono tutte le complicazioni del caso: persone legate da una parentela che devono prendere decisioni su una cosa delicata, come la vendita di un immobile.
Ovviamente non è il loro lavoro, non hanno le idee chiare e per non farsi mancare nulla si portano dietro anche qualche piccola incomprensione che non facilita certo le cose.
La scelta ideale in casi come questo sarebbe vendere in tempi brevi, senza svendere l’immobile. E sulla carta sembrerebbero essere tutti d’accordo. Poi però ognuno propone una sua soluzione:
- Aspettiamo che il mercato si riprenda
- Facciamo girare la voce tra le persone che conosciamo
- Mettiamo annunci sui portali senza agenzia
- Diamo il mandato di vendita a più agenzie così venderemo in fretta
- Mettiamo un prezzo alto così avremo margine di trattativa
E molte altre possibilità fantasiose che nel giro di qualche mese si dimostrano inefficaci = la casa non viene venduta e i pochi compratori che vengono a visitarla si rivelano essere una grande perdita di tempo. Oltre al danno, la beffa.
A questo punto di solito ci si rende conto che non è proprio così semplice vendere casa, ma lo si capisce quando la tensione è alta, si è tutti stanchi e nessuno vuole ammettere le proprie responsabilità.
Ognuno crede che se si fosse seguita dall’inizio “la sua idea” a quest’ora la casa si sarebbe già venduta. E invece si è andati a zig zag in un percorso ad ostacoli che mette in difficoltà anche chi le case le vende ogni giorno per lavoro.
Morale della favola: In un modo o nell’altro, alla fine si arriva a vendere la casa. Di solito ad un prezzo molto più basso di quella che è la quotazione di mercato, con un cumulo di stress difficile da scaricare e con un peggioramento dei rapporti familiari. Brutta situazione.
Almeno ci siamo tolti un pensiero
È esattamente in questa situazione che ho sentito più volte pronunciare la frase “almeno ci siamo tolti un pensiero”. Si arriva a pensare che la casa ereditata fosse un male, perché a conti fatti ha portato più problemi che benefici e venderla sembra essere una liberazione e non un’opportunità.
È proprio vero che le cose possono essere viste da più prospettive e chei panni di chi si ritrova in questo vortice di problematiche non sono certo comodi da indossare.
Tutti pensiamo di essere furbi e in grado di gestire situazioni nuove anche se di fatto siamo privi dell’esperienza necessaria. In casi come questo però è pericoloso perché in ballo non c’è semplicemente il valore dell’immobile, ma il tuo tempo e la tua serenità.
In Grandi Agenzie non collezioniamo immobili in portafoglio, ma aiutiamo i nostri clienti a trovare casa cercandola per loro. Se devi vendere il tuo immobile contattaci perché lavoriamo su richieste reali e questo rappresenta il modo migliore per ottenere risultati per tutte le parti coinvolte:per chi compra, per l’agenzia e per te che vendi.
Contattaci oggi stesso per un appuntamento, è senza impegno ed è il primo passo da compiere per vendere la tua casa senza svenderla e senza perdite di tempo.
Ciao, Stefano Mulas